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«Venetica» ha deciso di dedicare entrambi i monografici del 2020 ai due congressi degli scienziati italiani che si svolsero a Padova nel 1842 e a Venezia nel 1847. Due momenti molto significativi dello sviluppo di una istituzione sovrastatale che, dal 1839 al 1847, diede appuntamento a scienziati e uomini di cultura di ben cinque Stati preunitari, sull'esempio delle riunioni scientifiche annuali che da tempo si svolgevano in altri Paesi europei. Questi congressi favorirono la reciproca conoscenza e la socialità degli intellettuali italiani dei vari Stati tra loro e con i rappresentanti di culture, istituzioni, dibattiti, aspirazioni riformatrici, applicazioni tecnologiche e tradizioni scientifiche europee. Lo svolgimento dei due congressi veneti dovette scontare diffidenze politiche, difficoltà e problemi organizzativi di non lieve conto. Mettersi in viaggio per partecipare a un congresso poteva trasformarsi in una vera e propria "avventura", come accadde al vulcanologo Leopoldo Pilla, di lì a pochi anni caduto a Curtatone a capo dei suoi studenti, che fu respito alla "frontiera" lombardo-veneta.